ENANTYUM*20CPR RIV 25MG
Libretto informativo
ENANTYUM 25 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Principi attivi
Ogni compressa contiene: dexketoprofene 25 mg come dexketoprofene trometamolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Indicationi terapeutiche
Trattamento sintomatico delle affezioni dolorose di intensità da lieve a moderata, quali dolore muscolo-scheletrico, dismenorrea, dolore dentale.
Dosaggio
Posologia Adulti In base alla natura e all’intensità del dolore, la dose raccomandata è in genere di 12.5 mg ogni 4-6 ore o di 25 mg ogni 8 ore. La dose giornaliera totale non deve superare i 75 mg. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Enantyum compresse non è indicato nei trattamenti a lungo termine e la somministrazione va limitata al solo periodo sintomatico. Anziani Nel paziente anziano si raccomanda di iniziare la terapia al limite inferiore del range di dosaggio (50 mg di dose giornaliera totale). Il dosaggio può essere aumentato in modo da raggiungere quello impiegato per la popolazione generale solo dopo che sia stata accertata una buona tollerabilità generale. Insufficienza epatica I pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte (50 mg di dose giornaliera totale) e devono essere sottoposti a stretto controllo medico. Enantyum compresse non deve essere usato in pazienti con insufficienza epatica grave. Insufficienza renale Nei pazienti con insufficienzao renale lieve (clearance della creatinina 60 - 89 ml/min), il dosaggio iniziale deve essere ridotto a 50 mg di dose giornaliera totale (vedere paragrafo 4.4). Enantyum compresse non deve essere usato in pazienti con insufficienza renale da moderata a severa (clearance della creatinina ≤ 59 ml/min) (vedere paragrafo 4.3). Popolazione pediatrica Enantyum compresse non è stato studiato nei bambini e negli adolescenti. Pertanto, la sicurezza e l’efficacia non sono state stabilite ed il prodotto non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti. Modo di somministrazione La compressa deve essere deglutita con una sufficiente quantità di liquido (ad esempio un bicchiere di acqua). La concomitante somministrazione di cibo ritarda la velocità di assorbimento del farmaco (vedere paragrafo “Proprietà Farmacocinetiche”), pertanto in caso di dolore acuto si raccomanda che la somministrazione avvenga almeno 30 minuti prima dei pasti.
Effetti indesiderati
Enantyum compresse non va usato nei seguenti casi: - pazienti con ipersensibilità al principio attivo, o ad altri FANS, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; - pazienti nei quali principi attivi ad azione simile (es. acido acetilsalicilico, o altri FANS) scatenano attacchi d’asma, broncospasmo, rinite acuta, o sono la causa di polipi nasali, orticaria o edema angioneurotico; - reazioni fotoallergiche o fototossiche note durante il trattamento con ketoprofene o fibrati; - pazienti con storia di sanguinamento o perforazione gastrointestinale in relazione a precedente terapia con FANS; - pazienti con ulcera peptica attiva/emorragia gastrointestinale o anamnesi positiva per sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale; - pazienti con dispepsia cronica; - pazienti che hanno altri sanguinamenti attivi o disturbi della coagulazione; - pazienti con malattia di Crohn o colite ulcerosa; - pazienti con insufficienza cardiaca grave; - pazienti con insufficienza renale da moderata a severa (clearance della creatinina ≤ 59 ml/min); - pazienti con grave compromissione della funzione epatica (punteggio Child-Pugh 10 - 15); - pazienti con diatesi emorragica e altri disturbi della coagulazione; - pazienti con disidratazione severa (causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi); - durante il terzo trimestre di gravidanza e l’allattamento (vedere paragrafo 4.6).
Avvertenze e precauzioni
Usare con precauzione in pazienti con storia di condizioni allergiche. L’uso concomitante di Enantyum e altri FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2 deve essere evitato. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2, e i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari). Sicurezza gastrointestinale Sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale, che possono essere fatali, sono stati riportati con tutti i FANS in varie fasi del trattamento, con o senza sintomi di avvertimento o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali. In caso di comparsa di sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti in trattamento con Enantyum, si deve sospendere il trattamento. Il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale aumenta con l’aumentare delle dosi di FANS, nei pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3) e nelle persone anziane. Anziani: gli anziani hanno una maggiore frequenza di reazioni indesiderate ai FANS, specialmente sanguinamento e perforazione gastrointestinale, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2). Questi pazienti devono cominciare il trattamento con la minore dose possibile. Come per tutti i FANS, prima di iniziare il trattamento con dexketoprofene, bisogna indagare su pregresse storie di esofagiti, gastriti e/o ulcera peptica e assicurarsi della loro totale guarigione. Pazienti con sintomi gastrointestinali o storia di disturbi gastrointestinali devono essere attentamente sorvegliati per la comparsa di disturbi digestivi, specialmente sanguinamento gastrointestinale. I FANS devono essere somministrati con cautela a pazienti con storia di patologie gastrointestinali (colite ulcerosa, malattia di Crohn) in quanto le loro condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Una terapia combinata con agenti protettivi (per es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) deve essere presa in considerazione per questi pazienti, e anche per i pazienti che assumono contemporaneamente acido acetilsalicilico a basso dosaggio o altri farmaci che possono aumentare il rischio gastrointestinale (vedere sotto e paragrafo 4.5). I pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare se anziani, devono riferire qualsiasi sintomo addominale insolito (specialmente sanguinamento gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Si consiglia cautela nei pazienti che ricevono trattamenti concomitanti che possono aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come i corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l’acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5). Sicurezza renale Da usarsi con cautela in pazienti con compromissione della funzionalità renale. In questi pazienti, l’uso dei FANS può provocare un peggioramento della funzione renale, ritenzione di liquidi e edema. Cautela è richiesta anche in pazienti sotto terapia diuretica o in quei pazienti che possono sviluppare ipovolemia, a causa di un aumentato rischio di nefrotossicità. Durante il trattamento deve essere assicurato un adeguato apporto di liquidi per prevenire la disidratazione associata ad un possibile aumento della tossicità renale. Come tutti i FANS il medicinale può causare un aumento dell'azotemia e della creatininemia. Come per gli altri inibitori della sintesi delle prostaglandine, può essere associato ad effetti avversi a carico del rene che possono portare a nefrite glomerulare, nefrite interstiziale, necrosi papillare renale, sindrome nefrosica ed insufficienza renale acuta. I pazienti anziani tendono più facilmente ad avere funzione renale ridotta (vedere paragrafo 4.2). Sicurezza epatica Da usarsi con cautela in pazienti con compromissione della funzionalità epatica. Come gli altri FANS, il medicinale può causare lievi aumenti transitori di alcuni parametri epatici ed anche degli aumenti significativi delle AST e ALT. Nel caso si verifichi un significativo incremento di tali parametri, il trattamento deve essere interrotto. I pazienti anziani tendono più facilmente a soffrire di ridotta funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.2). Sicurezza cardiovascolare e cerebrovascolare Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca lieve o moderata. È necessaria una particolare cautela nei pazienti con storia di patologie cardiache, in particolare quelli con precedenti episodi di insufficienza cardiaca. In questi pazienti è stato infatti riportato un aumento del rischio di scatenare un’insufficienza cardiaca, poiché sono stati riscontrati ritenzione di liquidi e edema in associazione al trattamento con i FANS. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad es. infarto del miocardio o ictus). Non ci sono dati sufficienti per escludere un rischio simile per dexketoprofene. Conseguentemente, i pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con dexketoprofene solo dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per malattie cardiovascolari (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). Tutti i FANS non selettivi sono in grado di inibire l’aggregazione piastrinica e prolungare il tempo di sanguinamento mediante l’inibizione della sintesi delle prostaglandine. Pertanto, l’uso di dexketoprofene nei pazienti che ricevono altri trattamenti che interferiscono con l’emostasi, come warfarin o altri cumarinici o eparine non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5). I pazienti anziani tendono più facilmente ad avere funzione cardiovascolare ridotta (vedere paragrafo 4.2). Reazioni cutanee Gravi reazioni cutanee, alcune di esse fatali, incluse dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica sono state riportate molto raramente in associazione all’uso di FANS. I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio di tali reazioni all’inizio della terapia, in quanto la comparsa di reazioni si manifesta nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Il trattamento con Enantyum deve essere interrotto alla prima comparsa di eruzioni cutanee, lesioni mucosali o qualsiasi altro segno di ipersensibilità. Mascheramento dei sintomi di infezioni sottostanti Dexketoprofene può mascherare i sintomi di infezione, cosa che potrebbe ritardare l’avvio di un trattamento adeguato e peggiorare pertanto l’esito dell’infezione. Ciò è stato osservato nella polmonite batterica acquisita in comunità e nelle complicanze batteriche della varicella. Quando questo medicinale è somministrato per il sollievo dal dolore correlato a infezione, è consigliato il monitoraggio dell’infezione. In contesti non ospedalieri, il paziente deve rivolgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano. In casi eccezionali la varicella può essere associata a complicanze infettive gravi della cute e dei tessuti molli. Ad oggi non può essere escluso un ruolo dei FANS nell’aggravamento di tali infezioni, per cui è consigliabile evitare l'uso di Enantyum nei pazienti con varicella. Altre informazioni Particolare cautela è richiesta in pazienti: - con disturbo congenito del metabolismo porfirinico (per esempio porfiria acuta intermittente); - con disidratazione; - immediatamente dopo un intervento chirurgico maggiore. Se il medico considera necessaria una terapia a lungo termine a base di dexketoprofene, la funzione epatica e renale e l’emocromo (conta ematica) devono essere regolarmente controllati. Reazioni severe di ipersensibilità acuta (shock anafilattico, per esempio) sono state osservate molto raramente. Il trattamento deve essere interrotto ai primi segni di ipersensibilità severa a seguito dell’assunzione di Enantyum. Qualsiasi procedura medica necessaria deve essere avviata dagli operatori sanitari in base ai sintomi. Pazienti con asma associata a rinite cronica, sinusite cronica, e/o poliposi nasale presentano un rischio maggiore di allergia all’acido acetilsalicilico e/o ai FANS rispetto al resto della popolazione. La somministrazione di questo medicinale può causare attacchi di asma o broncospasmo, in particolare in soggetti allergici all’acido acetilsalicilico o ai FANS (vedere paragrafo 4.3). Enantyum deve essere somministrato con cautela nei pazienti che soffrono di disturbi ematopoietici, lupus eritematoso sistemico o in presenza di patologie del tessuto connettivo. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa, cioè è essenzialmente “senza sodio”. Popolazione pediatrica Non è stata stabilita la sicurezza d’impiego nei bambini e negli adolescenti.
Interazioni
Le seguenti interazioni sono caratteristiche dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) in generale: Associazioni non consigliabili: - Altri FANS (inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2) e dosi elevate di salicilati (≥ 3 g/die): la somministrazione contemporanea di diversi FANS può aumentare il rischio di ulcere e sanguinamento gastrointestinale a causa di un effetto sinergico. - Anticoagulanti: i FANS possono potenziare gli effetti di anticoagulanti come warfarin (vedere paragrafo 4.4) a causa dell’elevato legame alle proteine plasmatiche del dexketoprofene e dell’inibizione della funzione piastrinica e del danno alla mucosa gastroduodenale. Se l’associazione non può essere evitata, occorre effettuare un’attenta osservazione clinica ed il monitoraggio dei parametri di laboratorio. - Eparine: aumentato rischio di emorragia (dovuto all’inibizione della funzione piastrinica ed al danno alla mucosa gastroduodenale). Se l’associazione non può essere evitata, occorre effettuare un’attenta osservazione clinica ed il monitoraggio dei parametri di laboratorio. - Corticosteroidi: aumentato rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). - Litio (descritto con diversi FANS): i FANS aumentano i livelli ematici del litio che può raggiungere valori tossici (diminuita escrezione renale di litio). Questo parametro pertanto richiede un attento monitoraggio durante l’istituzione, l’aggiustamento e l’interruzione del trattamento con dexketoprofene. - Metotrexato, usato a dosi elevate quali 15 mg/settimana o più: aumentata tossicità ematologica del metotrexato a causa di una diminuzione della sua clearance renale, provocata dai farmaci antinfiammatori in genere. - Idantoine e sulfonamidi: gli effetti tossici di queste sostanze possono essere potenziati. Associazioni che richiedono cautela: - Diuretici, ACE-inibitori, antibiotici aminoglicosidici ed antagonisti del recettore dell’angiotensina II: il dexketoprofene può ridurre l’effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con ridotta funzione renale (ad es. pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa), la somministrazione concomitante di agenti che inibiscono la ciclossigenasi e gli ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o antibiotici aminoglicosidici può causare un ulteriore deterioramento della funzione renale, che di solito è reversibile. In caso di prescrizione combinata di dexketoprofene con un diuretico, è essenziale assicurarsi che il paziente sia adeguatamente idratato e monitorare la funzione renale all’inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego). - Metotrexato, usato a dosi inferiori a 15 mg/settimana: aumentata tossicità ematologica del metotrexato a causa di una diminuzione della sua clearance renale causata dai farmaci antinfiammatori in genere. Conta ematica settimanale nelle prime settimane dell’associazione. Aumentata sorveglianza, oltre che per il paziente anziano, in caso di insufficienza renale anche lieve. - Pentossifillina: aumentato rischio di emorragia. Aumentare il monitoraggio clinico e controllare con maggiore frequenza il tempo di sanguinamento. - Zidovudina: rischio di aumentata tossicità a carico della linea eritrocitaria a causa dell’azione sui reticolociti, con insorgenza di anemia grave una settimana dopo l’inizio del trattamento con i FANS. Controllare l’emocromo completo ed i reticolociti ogni una o due settimane durante il trattamento con FANS. - Sulfoniluree: i FANS possono aumentare l’effetto ipoglicemico delle sulfoniluree per spiazzamento dai siti di legame delle proteine plasmatiche. Combinazioni da prendere in considerazione: - Beta-bloccanti: il trattamento con i FANS può diminuire il loro effetto antiipertensivo a causa dell’inibizione della sintesi delle prostaglandine. - Ciclosporine e tacrolimus: i FANS possono potenziarne la nefrotossicità a causa degli effetti mediati dalle prostaglandine renali. Durante la terapia di associazione la funzione renale va tenuta sotto controllo. - Trombolitici: rischio accresciuto di emorragia. - Agenti antiaggreganti ed inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI): aumentato rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). - Probenecid: può aumentare le concentrazioni plasmatiche del dexketoprofene; questa interazione può essere dovuta ad un meccanismo inibitorio a livello della secrezione del tubulo renale e della glucuronoconiugazione e richiede un aggiustamento della dose del dexketoprofene. - Glicosidi cardioattivi: i FANS possono aumentare le concentrazioni plasmatiche dei glicosidi. - Mifepristone: esiste il rischio teorico che gli inibitori della prostaglandina-sintetasi possano alterare l'efficacia del mifepristone. Evidenze limitate fanno ritenere che la somministrazione concomitante di FANS nello stesso giorno della somministrazione di prostaglandine non influenzi negativamente gli effetti del mifepristone o delle prostaglandine sulla maturazione cervicale o sulla contrattilità uterina e non riduca l'efficacia clinica dell'interruzione medica di gravidanza. - Antibiotici chinolonici: studi sull'animale indicano che alte dosi di chinoloni in combinazione con i FANS possono aumentare il rischio dell'insorgenza di convulsioni. - Tenofovir: l’uso concomitante con FANS può aumentare l’azotemia e la creatinina, di conseguenza va monitorata la funzione renale per tenere sotto controllo una possibile influenza sinergica sulla funzione renale. - Deferasirox: l’uso concomitante con FANS può aumentare il rischio di tossicità gastrointestinale. Quando si somministra deferasirox con queste sostanze è necessario effettuare un rigoroso monitoraggio clinico. - Pemetrexed: l’uso concomitante con FANS può ridurre l’eliminazione del pemetrexed, pertanto occorre esercitare cautela nel somministrare dosi più alte di FANS; nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina compresa tra 45 e 79 ml/min), la somministrazione concomitante di pemetrexed con FANS deve essere evitata per 2 giorni prima e 2 giorni dopo la somministrazione di pemetrexed.
Gravidanza e allattamento
Enantyum compresse è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza e durante l’allattamento. (vedere paragrafo 4.3). Gravidanza L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può influenzare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache risulta aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1.5%. È stato ritenuto che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre- e post-impianto e di mortalità embrio-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. Tuttavia, gli studi condotti sugli animali con il dexketoprofene non hanno indicato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Dalla 20a settimana di gravidanza in poi, l’utilizzo di dexketoprofene potrebbe causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa condizione potrebbe essere riscontrata poco dopo l’inizio del trattamento ed è in genere reversibile con l’interruzione del trattamento. In aggiunta, ci sono state segnalazioni di costrizione del dotto arterioso a seguito del trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte delle quali si è risolta dopo l’interruzione del trattamento. Pertanto, durante il primo ed il secondo trimestre di gravidanza, il dexketoprofene non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se il dexketoprofene è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili. In seguito all’esposizione a dexketoprofene per diversi giorni dalla 20a settimana di gestazione in poi, dovrebbero essere considerati un monitoraggio antenatale dell’oligoidramnios e la costrizione del dotto arterioso. Il trattamento con dexketoprofene deve essere interrotto se si riscontrano oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso.Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: - tossicità cardiopolmonare (costrizione/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare), -disfunzione renale (vedere sopra); la madre ed il neonato, alla fine della gravidanza, a: - possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto anti-aggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse, - inibizione delle contrazioni uterine che comportano ritardo o prolungamento del travaglio. Allattamento Non è stato accertato se il dexketoprofene sia secreto nel latte materno. Enantyum è controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3). Fertilità Come con altri FANS, l’uso di Enantyum può ridurre la fertilità femminile e non è raccomandato nelle donne che intendono concepire. Si deve considerare l’interruzione del trattamento con dexketoprofene nelle donne che hanno difficoltà di concepimento o sottoposte ad indagini sull’infertilità.
Effetti collaterali
Nella tabella sottostante, divisi per classificazione per sistemi ed organi ed elencati in ordine di frequenza, sono riportati gli eventi avversi, probabilmente correlati con dexketoprofene, verificatisi durante il corso degli studi clinici e dopo la commercializzazione di Enantyum compresse:
CLASSIFICAZIONE PER SISTEMI ED ORGANI | Comune (≥1/100, <1/10) | Non comune (≥1/1.000, <1/100) | Raro (≥1/10.000, <1/1.000) | Molto raro (<1/10.000) |
Patologie del sistema emolinfopoietico | neutropenia trombocitopenia | |||
Disturbi del sistema immunitario | edema della laringe | reazioni anafilattiche, incluso shock anafilattico | ||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | anoressia | |||
Disturbi psichiatrici | Insonnia, ansia | |||
Patologie del sistema nervoso | cefalea, capogiri, sonnolenza | parestesia, sincope | ||
Patologie dell’occhio | offuscamento della vista | |||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | vertigini | tinnito | ||
Patologie cardiache | palpitazioni | tachicardia | ||
Patologie vascolari | vampate di calore | ipertensione | ipotensione | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | bradipnea | broncospasmo, dispnea | ||
Patologie gastrointestinali | nausea e/o vomito, dolore addominale, diarrea, dispepsia. | gastriti, stipsi, secchezza della bocca, flatulenza | ulcera peptica, emorragia da ulcera peptica o perforazione da ulcera peptica (vedere paragrafo 4.4) | pancreatite |
Patologie epatobiliari | lesione epatocellulare | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | rash | orticaria, acne, aumento della sudorazione | sindrome di Stevens Johnson, necrolisi epidermica tossica (Sindrome di Lyell), angioedema,edema facciale, reazione di fotosensibilità, prurito | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | mal di schiena | |||
Patologie renali e urinarie | insufficienza renale acuta, poliuria | nefrite o sindrome nefrosica | ||
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella | disturbi mestruali; disturbi prostatici | |||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | affaticamento, dolore, astenia, brividi, senso di malessere | edema periferico | ||
Esami diagnostici | anomalie nei test di funzionalità epatica |
Sovradosaggio
La sintomatologia a seguito di sovradosaggio non è nota. Farmaci simili hanno prodotto disturbi gastrointestinali (vomito, anoressia, dolore addominale) e neurologici (sonnolenza, vertigini, disorientamento, mal di testa). In caso di assunzione accidentale o eccessiva, adottare immediatamente un’adeguata terapia sintomatica in base alle condizioni cliniche del paziente. Entro un’ora occorre somministrare carbone attivato se sono stati ingeriti più di 5 mg/Kg da un adulto o da un bambino. Il dexketoprofene può essere eliminato mediante dialisi.
Eccipienti
Nucleo della compressa: -amido di mais, -cellulosa microcristallina, -sodio amido glicolato, -glicerolo distearato. Film di rivestimento: - lacca secca composta da: - ipromellosa, - titanio diossido, - macrogol 6000; -glicole propilenico.
Conservazione
Blister in PVC-alluminio: non conservare a temperatura superiore a 30°C. Conservare il blister nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Blister in Aclar-alluminio: questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Durata
24 MESI
Prodotto detraibile
ENANTYUM COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Farmaci antiinfaimmatori ed antireumatici non steroidei.
Dexketoprofene trometamolo.
Amido di mais, cellulosa microcristallina, sodio amido glicolato, glic erolo distearato, ipromellosa, titanio diossido, glicole propilenico, macrogol 6000.
Trattamento sintomatico delle affezioni dolorose di intensita' da liev e a moderata, quali dolore muscolo-scheletrico, dismenorrea, dolore de ntale.
Ipersensibilita' al dexketoprofene, o altri FANS, o ad uno qualsiasi d egli eccipienti del medicinale; pazienti nei quali principi attivi ad azione simile (es. acido acetilsalicilico, o altri FANS) scatenano att acchi d'asma, broncospasmo, rinite acuta, o sono la causa di polipi na sali, orticaria o edema angioneurotico; pazienti con attiva o sospetta ulcera peptica/emorragia o anamnesi positiva di ricorrente ulcera pep tica/emorragia (due o piu' distinti episodi di accertata ulcerazione o sanguinamento) o dispepsia cronica; pazienti con storia di sanguiname nto o perforazione gastrointestinale in relazione a precedente terapia a base di FANS; pazienti che hanno sanguinamento gastrointestinale o altro sanguinamento attivo o disturbi della coagulazione; pazienti con malattia di Crohn o colite ulcerosa; pazienti con storia di asma bron chiale; pazienti con insufficienza cardiaca grave; pazienti con insuff icienza renale da moderata a severa (clearance della creatinina
Adulti: in base alla natura e all'intensita' del dolore, la dose racco mandata e' in genere di 12,5 mg ogni 4-6 ore o di 25 mg ogni 8 ore. La dose giornaliera totale non deve superare i 75 mg. Gli effetti indesi derati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose effi cace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi. Il medicinale non e' indicato nei trattamenti a lungo termine e la somministrazione va limitata al solo periodo sint omatico. La concomitante somministrazione di cibo ritarda la velocita' di assorbimento del farmaco, pertanto in caso di dolore acuto si racc omanda che la somministrazione avvenga almeno 30 minuti prima dei past i. Anziani: nel paziente anziano si raccomanda di iniziare la terapia al limite inferiore dell'intervallo terapeutico (50 mg di dose giornal iera totale). Il dosaggio puo' essere aumentato in modo da raggiungere quello impiegato per la popolazione generale solo dopo che sia stata accertata una buona tollerabilita' generale. Disfunzione epatica: i pa zienti con insufficienza epatica da lieve a moderata devono iniziare l a terapia a dosi ridotte (50 mg di dose giornaliera totale) e devono e ssere sottoposti a stretto controllo medico. Il medicinale non deve es sere usato in pazienti con insufficienza epatica grave. Insufficienza renale Nei pazienti con insufficienza renale lieve (clearance della cr eatinina 50 - 80 ml/min), il dosaggio iniziale deve essere ridotto a 5 0 mg di dose giornaliera totale. Il farmaco non deve essere usato in p azienti con insufficienza renale da moderata a severa (clearance della creatinina
Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare il bl ister nell'imballaggio esterno per tenerlo al riparo dalla luce.
Non e' stata stabilita la sicurezza d'impiego nei bambini e negli adol escenti. Usare con precauzione in pazienti con storia di condizioni al lergiche. L'uso concomitante del farmaco e altri FANS, compresi gli in ibitori selettivi della ciclossigenasi 2 deve essere evitato. Gli effe tti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che o ccorre per controllare i sintomi. Sanguinamento, ulcerazione o perfora zione gastrointestinale, che possono essere fatali, sono stati riporta ti con tutti i FANS in varie fasi del trattamento, con o senza sintomi di avvertimento o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali . In caso di comparsa di sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti in trattamento con il farmaco, si deve sospendere il trat tamento. Il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastr ointestinale aumenta con l'aumentare delle dosi di FANS, nei pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perfora zione e nei pazienti anziani. Anziani: gli anziani hanno una maggiore frequenza di reazioni indesiderate ai FANS, specialmente sanguinamento e perforazione gastrointestinale, che possono essere fatali. Questi u ltimi devono cominciare il trattamento con la minore dose possibile. P rima di iniziare il trattamento con dexketoprofene trometamolo, bisogn a indagare su pregresse storie di esofagiti, gastriti e/o ulcera pepti ca e assicurarsi della loro totale guarigione. Pazienti con sintomi ga strointestinali o storia di disturbi gastrointestinali devono essere a ttentamente sorvegliati per la comparsa di disturbi digestivi, special mente sanguinamento gastrointestinale. I FANS devono essere somministr ati con cautela a pazienti con storia di patologie gastrointestinali ( colite ulcerosa, malattia di Crohn) in quanto le loro condizioni posso no essere esacerbate. Una terapia combinata con agenti protettivi deve essere presa in considerazione per questi pazienti, e anche per i paz ienti che assumono contemporaneamente aspirina a basso dosaggio o altr i farmaci che possono aumentare il rischio gastrointestinale. I pazien ti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare se anzia ni, devono riferire qualsiasi sintomo addominale insolito (specialment e sanguinamento gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Si consiglia cautela nei pazienti che ricevono tratta menti concomitanti che possono aumentare il rischio di ulcerazione o s anguinamento, come i corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfar in, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiagg reganti come l'aspirina. Tutti i FANS non selettivi sono in grado di i nibire l'aggregazione piastrinica e prolungare il tempo di sanguinamen to mediante l'inibizione della sintesi delle prostaglandine. Pertanto, l'uso di dexketoprofene trometamolo nei pazienti che ricevono altri t rattamenti che interferiscono con l'emostasi, come warfarin o altri cu marinici o eparine non e' raccomandato. Il medicinale puo' causare un aumento dell'azotemia e della creatininemia. Il farmaco puo' essere as sociato ad effetti avversi a carico del rene che possono portare a nef rite glomerulare, nefrite interstiziale, necrosi papillare renale, sin drome nefrosica ed insufficienza renale acuta. Il medicinale puo' caus are lievi aumenti transitori di alcuni parametri epatici ed anche degl i aumenti significativi delle AST e ALT. Nel caso si verifichi un sign ificativo incremento di tali parametri, il trattamento deve essere int errotto. Il farmaco deve essere somministrato con cautela in pazienti con disturbi dell'emopoiesi, lupus eritematoso sistemico o patologie a carico del tessuto connettivo. Il dexketoprofene puo' mascherare i si ntomi di una malattia infettiva. Da usarsi con cautela in pazienti con compromissione della funzionalita' epatica e/o renale e in pazienti c on storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca. In questi pazien ti, l'uso dei FANS puo' provocare un peggioramento della funzione rena le, ritenzione di fluidi e edema. Cautela e' richiesta anche in pazien ti sotto terapia diuretica o in quei pazienti che possono sviluppare i povolemia, a causa di un aumentato rischio di nefrotossicita'. Da usar si con particolare cautela nei pazienti con storia di cardiopatie, in particolare quelli con pregressi episodi di insufficienza cardiaca, pe r il maggior rischio di scatenare una insufficienza cardiaca. I pazien ti anziani tendono piu' facilmente ad avere insufficienza renale, card iovascolare o epatica. Gravi reazioni cutanee, alcune di esse fatali, incluso dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica sono state riportate molto raramente in associazio ne all'uso di FANS. I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio di tali reazioni all'inizio della terapia, in quanto la comparsa di re azioni si manifesta nella maggior parte dei casi entro il primo mese d i trattamento. Il trattamento con il medicinale deve essere interrotto alla prima comparsa di eruzioni cutanee, lesioni mucosali o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. L'uso di dexketoprofene trometamolo puo' ridurre la fertilita' femminile e non e' raccomandato nelle donne che intendono concepire. Si deve considerare l'interruzione del tratt amento con dexketoprofene trometamolo nelle donne che hanno difficolta ' di concepimento o sottoposte ad indagini sull'infertilita'. Dexketop rofene non deve essere impiegato durante il primo ed il secondo trimes tre di gravidanza se non strettamente necessario. Un adeguato monitora ggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da li eve a moderata poiche' in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. Non ci sono dati sufficienti per escludere un rischio simile per dexketop rofene trometamolo. I pazienti con ipertensione non controllata, insuf ficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malatt ia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere tr attati con dexketoprofene trometamolo solo dopo attenta valutazione. A naloghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un t rattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per mala ttie cardiovascolari.
Le seguenti interazioni sono caratteristiche dei farmaci antinfiammato ri non steroidei (FANS) in generale. >>Associazioni non consigliabili. Altri FANS, incluse dosi elevate di salicilati (>= 3 g/die): la sommi nistrazione contemporanea di diversi FANS puo' aumentare il rischio di ulcere e sanguinamento gastrointestinale a causa di un effetto sinerg ico; anticoagulanti: i FANS possono potenziare gli effetti di anticoag ulanti come warfarin a causa dell'elevato legame alle proteine plasmat iche del dexketoprofene e dell'inibizione della funzione piastrinica e danno alla mucosa gastroduodenale. Se l'associazione non puo' essere evitata, occorre effettuare un'attenta osservazione clinica ed il moni toraggio dei parametri di laboratorio; eparine: aumentato rischio di e morragia (dovuto all'inibizione della funzione piastrinica ed al danno alla mucosa gastroduodenale). Se l'associazione non puo' essere evita ta, occorre effettuare un'attenta osservazione clinica ed il monitorag gio dei parametri di laboratorio; corticosteroidi: aumentato rischio d i ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale; litio (descritto con diversi FANS): i FANS aumentano i livelli ematici del litio che puo' r aggiungere valori tossici (diminuita escrezione renale di litio). Ques to parametro pertanto richiede un attento monitoraggio durante l'istit uzione, l'aggiustamento e l'interruzione del trattamento con dexketopr ofene; metotrexato, usato a dosi elevate quali 15 mg/settimana o piu': aumentata tossicita' ematologica del metotrexato a causa di una dimin uzione della sua clearance renale, provocata dai farmaci antinfiammato ri in genere; idantoine e sulfonamidi: gli effetti tossici di queste s ostanze possono essere potenziati. >>Associazioni che richiedono caute la. Diuretici, ACE-inibitori, antibiotici aminoglicosidici ed antagoni sti del recettore dell'angiotensina II: il dexketoprofene puo' ridurre l'effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con ridotta funzione renale, la somministrazione concomitant e di agenti che inibiscono la ciclossigenasi e gli ACE- inibitori, ant agonisti del recettore dell'angiotensina II o antibiotici aminoglicosi dici puo' causare un ulteriore deterioramento della funzione renale, c he di solito e' reversibile. In caso di prescrizione combinata di dexk etoprofene con un diuretico, e' essenziale assicurarsi che il paziente sia adeguatamente idratato e monitorare la funzione renale all'inizio del trattamento. Metotrexato, usato a dosi inferiori a 15 mg/settiman a: aumentata tossicita' ematologica del metotrexato a causa di una dim inuzione della sua clearance renale causata dai farmaci antinfiammator i in genere. Conta ematica settimanale nelle prime settimane dell'asso ciazione. Aumentata sorveglianza, oltre che per il paziente anziano, i n caso di insufficienza renale anche lieve. Pentossifillina: aumentato rischio di emorragia. Aumentare il monitoraggio clinico e controllare con maggiore frequenza il tempo di sanguinamento. Zidovudina: rischio di aumentata tossicita' a carico della linea eritrocitaria a causa de ll'azione sui reticolociti, con insorgenza di anemia grave una settima na dopo l'inizio del trattamento con i FANS. Controllare l'emocromo co mpleto ed i reticolociti ogni una o due settimane durante il trattamen to con FANS. Sulfoniluree: i FANS possono aumentare l'effetto ipoglice mico delle sulfoniluree per spiazzamento dai siti di legame delle prot eine plasmatiche. >>Combinazioni da prendere in considerazione. Beta- bloccanti: il trattamento con i FANS puo' diminuire il loro effetto an tiipertensivo a causa dell'inibizione della sintesi delle prostaglandi ne. Ciclosporine e tacrolimo: i FANS possono potenziarne la nefrotossi cita' a causa degli effetti mediati dalle prostaglandine renali. Duran te la terapia di associazione la funzione renale va tenuta sotto contr ollo. Trombolitici: rischio accresciuto di emorragia. Agenti antiaggre ganti ed inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI): aum entato rischio di sanguinamento gastrointestinale. Probenecid: puo' au mentare le concentrazioni plasmatiche del dexketoprofene; questa inter azione puo' essere dovuta ad un meccanismo inibitorio a livello della secrezione del tubulo renale e della glucuronoconiugazione e richiede un aggiustamento della dose del dexketoprofene. Glicosidi cardioattivi : i FANS possono aumentare le concentrazioni plasmatiche dei glucosidi . Mifepristone: i FANS non devono essere impiegati per 8-12 giorni dal termine della somministrazione di mifepristone a causa del rischio te orico che gli inibitori della prostaglandina-sintetasi possano alterar e l'efficacia del mifepristone - Antibiotici chinolonici: studi sull'a nimale indicano che alte dosi di chinoloni in combinazione con i FANS possono aumentare il rischio dell'insorgere di convulsioni.
Nel seguente paragrafo, raggruppate per apparato ed elencate in ordine di frequenza, sono riportati gli eventi avversi, probabilmente correl ati con dexketoprofene trometamolo, verificatisi durante il corso degl i studi clinici e dopo la commercializzazione del prodotto. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: neutropenia trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Raro: edema della laringe; molto ra ro: reazioni anafilattiche, incluso shock anafilattico. Disturbi del m etabolismo e della nutrizione. Raro: anoressia. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia; ansia. Patologie del sistema nervoso. Non comun e: cefalea, capogiri, sonnolenza; raro: parestesia, sincope. Patologie dell'occhio. Molto raro: offuscamento della vista. Patologie dell'ore cchio e del labirinto. Non comune: vertigini; molto raro: tinnito. Pat ologie cardiache. Non comune: palpitazioni; molto raro: tachicardia. P atologie vascolari. Non comune: vampate di calore; raro: ipertensione; molto raro: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediasti niche. Raro: bradipnea; molto raro: broncospasmo, dispnea. Patologie g astrointestinali. Comune: nausea e/o vomito, dolore addominale, diarre a, dispepsia.; non comune: gastriti, stipsi, secchezza della bocca, fl atulenza; raro: ulcera peptica, emorragia da ulcera peptica o perforaz ione da ulcera peptica; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliar i. Raro: epatite; molto raro: lesione epatocellulare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash; raro: orticaria, ac ne, aumento della sudorazione; molto raro: sindrome di Stevens Johnson , necrolisi epidermica tossica (Sindrome di Lyell), angioedema,edema f acciale, reazione di fotosensibilita', prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: mal di schiena. Pat ologie renali e urinarie. Raro: insufficienza renale acuta, poliuria; molto raro: nefrite o sindrome nefrosica. Patologie dell'apparato ripr oduttivo e della mammella. Raro: disturbi mestruali; disturbi prostati ci. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministr azione. Non comune: affaticamento, dolore, astenia, brividi, senso di malessere; raro: edema periferico. Esami diagnostici. Raro: anomalie n ei test di funzionalita' epatica. Gastrointestinali: gli effetti indes iderati piu' comuni sono di natura gastrointestinale. Si possono manif estare ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale , talvolta fatali, soprattutto negli anziani. A seguito della somminis trazione sono state riportate nausea, vomito, diarrea, flatulenza, sti psi, dispepsia, dolori addominali, melena, ematemesi, stomatite ulcera tiva, esacerbazione di colite e malattia di Crohn. Meno frequentemente e' stata osservata gastrite. In associazione alla terapia con FANS so no stati riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Come con altri FANS, possono comparire i seguenti effetti indesiderati: men ingite asettica, che puo' verificarsi prevalentemente in pazienti con lupus eritematoso sistemico o patologie a carico del tessuto connettiv o; reazioni ematologiche (porpora, anemia aplastica ed emolitica, e ra ramente agranulocitosi e ipoplasia midollare). Reazioni bollose, tra c ui sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica tossica (molto r ara). Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di al cuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga dur ata) puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad es. infarto del miocardio o ictus).
Il medicinale e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidan za e durante l'allattamento. L'inibizione della sintesi delle prostagl andine puo' influenzare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo em brio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumenta to rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dop o l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. E' stato ritenuto che il rischio aumenti con l a dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione d i inibitori della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di provocar e un aumento della perdita pre- e post-impianto e di mortalita' embrio -fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, incl usa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine duran te il periodo organogenetico. Tuttavia, gli studi condotti sugli anima li con il dexketoprofene trometamolo non hanno indicato tossicita' rip roduttiva. Durante il primo ed il secondo trimestre di gravidanza, il dexketoprofene trometamolo non deve essere somministrato se non in cas i strettamente necessari. Se il dexketoprofene trometamolo e' usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo tri mestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono esser e mantenute le piu' basse possibili. Durante il terzo trimestre di gra vidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine posson o esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematur a del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, c he puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la ma dre ed il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungame nto del tempo di sanguinamento, un effetto anti-aggregante che puo' ma nifestarsi anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uter ine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Non e' stato accertato se il dexketoprofene sia secreto nel latte materno.
Categoria: | Analgesici |
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Dispositivo medico: | No |
Farmaco: | Si |
Tipo prodotto: | Farmaco Da Banco |